Giunta, gli sconti di Dodo sono finiti: “Brucchi faccia i nomi di chi lo ricatta"

TERAMO – Alfonso Di Sabatino Martina e il suo gruppo di ‘Teramo Soprattutto’ non faranno più sconti a nessuno nell’amministrazione Brucchi e sfida il sindaco a fare i nomi di "chi lo ricatta". E’ politicamente molto duro il documento che arriva dalla lista civica di Dodo, stuzzicato da un rimpallo di interviste, l’ultima delle quali, quella del sindaco, è stata sopra le righe nel descrivere arrendevolmente – e superficilamente – di essere tra tanti che remano per farlo affondare. Di Sabatino Martina affonda dritto dritto al cuore del problema, e lo fa anche facilmente, favorito da una giunta che è più morbida del burro, la più ‘morbida’ di tutti i tempi forse. Fa il mea culpa intanto, per aver da un lato "partecipato alla costruzione del cosiddetto “Patto di prospettiva”, consapevoli della necessità che si sarebbe dovuto evitare a tutti i costi un commissariamento lungo della città, davanti ad una rappresentazione dignitosa e migliore della nostra comunità", e poi per aver rinunciato "al nostro originario pensiero di giunta a sei componenti, in un’ottica di migliore efficientamento della macchina amministrativa, di riduzione complessiva dei costi e di miglioramento dell’immagine pubblica, dovendoci ingoiare, notte tempo, l’aumento di ben due membri dell’organo collegiale". In questa giunta c’è un gioco delle parti, dice Dodo riferendosi a Futuro In e Rudy Di Stefano, "di chi, da un lato continua ad avere importanti ruoli di governo e di potere in questo esecutivo e dall’altro consente al primo degli eletti non riconfermato nel nuovo organismo a muovere il vessillo di un’associazione amica che quotidianamente getta discredito sul Sindaco della città". Chi mantiene in vita questa giunta per Teramo Soprattutto lo fa soltanto per difender qualcosa, e la “disponibilità mostrata non è stata affatto apprezzata dalle forze politiche ‘alleate’, al punto da assistere in ripetute occasioni ad attacchi perfino personali, nel timore che questo germoglio politico potesse sbocciare scevro da condizionamenti di sorta, nell’intento di disconoscere qualunque merito potesse esserci attribuito".

"Ora e non più domani – sancisce Di Sabatino -, è giunta l’ora di amplificare la voce delle più profonde istanze della popolazione, concentrandoci sulle problematiche vere dei nostri concittadini, senza alcuno sconto nei confronti di chi in questi mesi ha simulato di qualificarsi come nostro interlocutore. Continueremo a lavorare e a sperare in una Teramo migliore, rendendoci interpreti delle discussioni che interessano i cittadini in seno alla maggioranza, nella consapevolezza che non può esistere stallo amministrativo che non implichi stallo politico e viceversa, a dispetto di chi sostiene in maniera assolutamente mistificata – dice Dodo riferendosi al sindaco -che il problema sia solo di carattere politico". 

Teramo Sopratutto no si ritiene "cavallo di troia di alcuno" e ammonisce il primo cittadino, "che da troppo tempo ci ascolta molto poco": "La prossima volta che intende rilasciare interviste pubbliche, sarebbe ora che iniziasse a fare nomi e cognomi di chi avrebbe interesse a farlo cadere, anziché sparare nel mucchio…", com l’invito a "smetterla di raccontarci una versione edulcorata della realtà, perché da pragmatici ed attenti interlocutori quali siamo, Le dimostreremo ancora una volta che l’attualità è molto diversa da quella che ci viene restituita!". Brucchi, dunque, ascolti l’ultima sponda offerta dalla civica e, anzichè "evocare lo spauracchio del commissariamento o di dare inizio ad una indecorosa deriva vittimistica, faccia i nomi di chi la ricatta politicamente, ed allora sì che avrà fatto il bene della comunità che Lei amministra da così tanti anni ed alla quale ha dato così tanto in termini di impegno, dedizione e sacrificio".